Ricercare
la bellezza, trovarla e condividerla
di Rita
Felerico
Facciata principale dopo il restauro
Non è un
caso che scriva dello svelamento della facciata della chiesa di Santa Luciella
a circa 15 giorni dal giorno dell’inaugurazione. Sono ritornata nel Vico,
collegato e vicinissimo a San Gregorio Armeno – diventato luminoso per la sua
bellezza - più volte da quel giorno e in ore diverse del giorno; desideravo
curiosare, trovare conferma di quanto il 26 ottobre, giorno dello svelamento,
si era detto. Sì, perché se non è stato facile portare avanti e realizzare un
progetto collettivo e così sentitamente condiviso, non è meno facile farlo
camminare, crescere, gestirlo, non farlo morire.
Facciata principale dopo il restauro
Ma i
ragazzi di Respiriamo Arte nel loro progetto ci
credono e questa è la loro forza, una forza che ha coinvolto per la sua
autentica sincerità e volontà di realizzazione importanti partner come il Pio Monte della Misericordia, e una
azienda come la Parmalat – latte Berna – e ancora l’Associazione la Scintilla,
impegnata nell’inclusione dei
disabili nel mondo del lavoro e l’Ufficio Pastorale Giovanile della Chiesa
di Napoli, l’Ufficio Beni culturali
della Chiesa di Napoli, nonché il parroco e l’Arciconfraternita proprietaria di Santa
Luciella.
Facciata principale dopo il restauro particolare dello stemma
Il
sostegno del Pio Monte – una Istituzione
della quale si conosce la storia e la qualità delle sue iniziative, volte a
realizzare opere di assistenza per le fasce più deboli e progetti di crescita sociale attraverso la via dello start up - e della Parmalat – da sempre legata al
territorio partenopeo – hanno reso possibile il restauro della facciata,
iniziato nel 2020 sotto la tutela della Soprintendenza Archeologica Belle
Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli e proseguito nel 2021 dalla Artes restauro e Servizi
per l’Arte soc. coop.
Facciata principale dopo il restauro
Un
esempio di collaborazione – tra operatori pubblici e privati - da indicare come
buona pratica nella gestione dei problemi legati alla tutela, cura e
valorizzazione del patrimonio storico ed artistico della città, insieme alla
volontà di coinvolgere tutte le forze presenti sul territorio. E mi riferisco
agli artigiani, ai commercianti, alle chiese vicine ricche di Storia e storie
altrettanto affascinanti e dense come quella di Santa Luciella, ad uno spazio
urbano degradato ma abitato che, attraverso il recupero del tessuto edilizio,
ritrova la sua identità.
È questa
la conquista più significativa: la partecipazione degli abitanti, che ha
suscitato un nuovo modo di sentire e vivere l’abitare, rendendo proprio
il patrimonio nascosto nelle mura e la bellezza, abitanti che così partecipando
tramandano il passato e sperano di tramandarne la valenza per costruire un
migliore futuro. Dopo anni di degrado è stato bello ascoltare il suono delle
campane di Santa Luciella (uno dei momenti più emozionanti nel giorno dell’inaugurazione)
quasi a fare eco alle parole di speranza dei giovani di Respiriamo Arte e a
quelle della preparatissima guida – disabile - che accoglie i visitatori e li
conduce nei misteri della chiesetta.
Stemma dell'Immacolata dopo il restauro
È bello
sapere che gli abitanti della casa di fronte alla facciata (una famiglia con
figli in età scolare) abbia sostenuto il progetto, respirando polvere,
superando l’impatto rumori. Questo significa che la partecipazione ad una vita
del territorio più collettiva e condivisa è la carta vincente per pensare ad un
nuovo modo di costruire le città nella nostra mente e quindi nel nostro modo di
essere e divenire cittadini. La città siamo noi, con i nostri dolori e le
nostre gioie quotidiane e la facciamo noi, che camminiamo e percorriamo luoghi,
strade, vicoli come i nostri predecessori, attraversiamo chiese e spazi di
culto – quello dei morti - che uniscono i napoletani di ieri a quelli dell’oggi,
afflitti dagli stessi problemi magari, ma con la forza e la volontà di
prenderne semmai più coscienza e superarli.
Stemma dell'Immacolata prima del restauro
Una
lezione di alta educazione civica; mi piace ricordare quell’ antica materia di
studio, mi riporta all’infanzia a quel nostro essere alunni desiderosi di
conoscere e sapere come comportarsi e muoversi nel caos fuori dall’abbraccio
familiare e scolare. Una storia da
raccontare quella di Santa Luciella e dei ragazzi di Respiriamo Arte, una
storia che fa rete territoriale collegandosi anche con il vicino Mann.
Si spera
non si dimentichi, che si tenga sempre sott’occhio: affidiamo idealmente i nostri
occhi di oggi a Santa Lucia, come fecero i pipernieri, gli antichi artisti che
scolpivano le pietre dure e che a lei si affidarono per proteggersi dalle
schegge che potevano – lavorando loro con lo scalpello- conficcarsi negli
occhi.
Campanile prima del restauro
Hanno
partecipato all’inaugurazione insieme a Respiriamo Arte ( Massimo Faella,
Simona Trudi, Angela Rogliani, Francesca Licata ) : Fabrizia Paternò di San Nicola,
Soprintendente del Pio Monte della Misericordia, Alessandro Pasca di Magliano,
ex Soprintendente del Pio Monte, Daniela Buffolano, Brand Manager
Parmalat, Don Federico Battaglia Ufficio Pastorale Diocesano, Don
Giacomo Equestre, uffici Beni Culturali della Chiesa di Napoli, Padre
Salvatore Fratellanza, dell’Arciconfraternita, Padre Guy Gervais Nsama
della Parrocchia di San Gennaro all’Olmo e di Santa Luciella, l’arch. Massimo
Naviglio di Artes, le restauratrici e un rappresentante de la Scintilla.
Facciata laterale prima del restauro
Facciata principale prima del restauro
Ingresso principale prima del restauro
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