Di Rita Felerico
L'Epifania
rallenta i ritmi di festa appena trascorsi e ci riporta al tempo dei giorni di
attesa, quelli che precedono l'evento 'magico' del Natale, descritto in
questo articolo "E la Stella indicò la via",
dodici quadri sulla Natività - Campi Flegrei News, sul
portale d’informazione dei Campi Flegrei, con
sincera passione da Angela Cicala. Narrando come sono nati i dodici quadri
sulla natività ai quali hanno dato vita le recluse del carcere femminile di
Pozzuoli, guidate dalla sua esperienza di regia e di docente, pone in evidenza
non solo il sentito coinvolgimento 'delle protagoniste / attrici ' - dalle
immagini lo si riscontra- e i vari passaggi di realizzazione, ma con poche ma
importanti riflessioni sul lavoro didattico di contestualizzazione
e ricerca compiuto nell'ambito della memoria storica e delle
tradizioni, invita a pensare al Natale non come festa o evento fine e a se
stesso, bensì proiettato nel viaggio verso il sacro indicato dalla stella
cometa.
Con
l'Epifania il viaggio non finisce ma inizia; la rivelazione, la manifestazione
del divino incarnato nel Bambino al quale i Magi rendono omaggio è insieme
rivelazione del nostro sé più nascosto, del desiderio umano di amore e
condivisione che muta l'ottica e la visione dei fatti che accadono e che
possono accadere, è la promessa di una reale scelta di azione in grado di
renderci più responsabili e liberi all’interno della nostra esistenza.
Riproporre
all'attenzione dei lettori questa esperienza, così come indicato dalle parole
di Angela, proprio in questo giorno di Epifania è così incitazione e proposito affinché
non si perda di vista la scia di luce che la stella cometa ci indica, cogliendo
con sentimento di umanità l’abbraccio fra oriente e occidente, fra tutti i
popoli del mondo, tutte le religioni per immaginare e realizzare un mondo
migliore e di pace.
Buon
anno.
Di seguito l’articolo pubblicato sul portale d’informazione dei Campi Flegrei al link: "E la Stella indicò la via", dodici quadri sulla Natività - Campi Flegrei News
“E la
Stella indicò la via”, dodici quadri sulla Natività
(CFN) POZZUOLI – Si è
tenuta nei giorni scorsi l’ottava edizione di un Presepe vivente che ha visto
come protagoniste le ospiti della Casa Circondariale di Pozzuoli.
“E la Stella indicò la
via”, questo il titolo della drammaturgia, è il punto di incontro tra Oriente
ed Occidente, mondi lontani, ma che nel nostro presepe sono vicini più che mai.
La capanna di Betlemme convive con le locande dei bassi napoletani, i villaggi
della Palestina con le botteghe di piazza Mercato, la taranta con la danza del
ventre, le tammorre e le castagnette con il tintinnio delle pietre preziose dei
copricapo arabi. Il Monaciello e Pulcinella si confondono tra il corteo dei Re
Magi, veggenti e venditrici d’oro, castagnare e capere, lavandare e astrologi
sapienti. Nenie africane e ninna nanne della nonna, Mozart in chiave araba, il
rock di P. Gabriel e le note del piano jazz di R. Marcotulli. E poi la voce di
Eduardo che irrompe all’improvviso a salvare l’Innocenza e la Bellezza, gli
antichi segreti del presepe di Luca Cupiello. Contaminazioni che avvicinano. E
conducono sulla strada illuminata dalla Stella, la via rivelata che porta alla
salvezza. Ѐ una Notte di prodigi e anche Benino, il giovane pastore
addormentato, si sveglierà, supererà la soglia del dubbio e si metterà in
viaggio. Ѐ l’umanità tutta che si incammina all’alba di un giorno nuovo.
Il 14 il mondo dei liberi,
dalle 16,30 alle 18.30 in tre repliche, ha varcato il portone del carcere.
Rappresentanti delle Istituzioni locali, l’Assessore all’Istruzione Festa, alle
Politiche sociali Riccobene, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di
Napoli Mirra, il magistrato di Sorveglianza Eboli, il Garante dei Diritti dei
detenuti Ciambriello, esponenti della Polizia Penitenziaria e tanti che hanno
voluto condividere questo viaggio a spirale che le nostre allieve, cristiane,
cattoliche, musulmane, ortodosse, atee, evangeliche, hanno scelto di
intraprendere per dare nuovo senso ad un evento che le vede lontano da casa,
dagli affetti più cari, dai figli.
Una di loro, Lorella, alla
fine della rappresentazione, mi ha sussurrato che grazie a questo progetto
teatrale ha scoperto il valore della parola Natale, che anche da dentro ora
vorrà onorare. Prodigi del Teatro civile. Meraviglie dell’impegno della scuola
degli adulti. E contro questa aria irrespirabile di guerre, delitti, stragi,
che subiamo ogni giorno, accogliamo la suggestione benefica di una Luce nova
che parlarria d’ammore … e che sarà per le donne recluse annuncio gioioso di
speranza.
Come Benino, ora, proviamo a dare senso al nostro sonno e significato al nostro
risveglio, al di là della religiosità di ciascuno. Un invito per atei e
credenti ad intravedere ed inseguire la Stella che indica la via da percorrere
per rimettersi in cammino o cambiare rotta. Una luce. Anche piccola o appena
intravista. Lontano…e che il vento taccia davvero e un po’ di pace in più. Oggi
più che mai. (CFN – Angela Cicala)
Commenti
Posta un commento