PRESENTATA A MADDALONI LA BIENNALE DELLE ARTI AMA PER LA RIGENERAZIONE DELLA CITTÀ
INAUGURAZIONE 28 marzo 2025 - ore 18.00 Convitto Nazionale "G. Bruno" Maddaloni, Via S. Francesco D'Assisi, 119
Maddaloni inaugura la prima edizione della Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura) dedicata
alla rigenerazione urbana e culturale della città attraverso l’arte, il design
e l’architettura contemporanea.
Fino al 21 aprile un ricco programma di mostre, installazioni, eventi e performance trasformerà la storica cittadina in provincia di Caserta in un grande palcoscenico espositivo. Oltre 80 protagonisti tra artisti, architetti e designer per un format culturale innovativo che intreccia il patrimonio artistico della città con visioni contemporanee.
La manifestazione è stata presentata (oggi venerdì 28 marzo 2025) presso il Convitto Nazionale "G. Bruno", alla presenza del Sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo, di Mariano Nuzzo, Soprintendente ABAP dell'Area metropolitana di Napoli e Caserta, e di Luca Molinari, direttore artistico di AMA.
“AMA - Biennale di arte ed architettura, rappresenta per la mia città una straordinaria occasione di rinascita culturale e sociale e ha l’obiettivo di mettere in vetrina il grande patrimonio artistico e culturale di Maddaloni, affinché innanzitutto i maddalonesi se ne riapproprino, orgogliosi delle proprie radici e delle proprie tradizioni. Con questa operazione, basata sul connubio tra cultura e rigenerazione urbana, siamo convinti di innescare sul territorio un processo virtuoso, in grado di rinsaldare le ragioni della legalità con la bellezza delle nostre emergenze storiche e architettoniche, nel ricordo mai sopito della figura di Franco Imposimato, vittima innocente della barbarie mafioso-camorristica. Da tali premesse deriva la decisione di investire in questo progetto, che mira ad accogliere artisti e visitatori in un contesto di ospitalità ed amicizia. Anche perché crediamo nella forza evocativa dell’arte ed in una politica che ad essa si ispiri, soprattutto al fine di fornire alle nuove generazioni nuovi e suggestivi strumenti per concepire ed interpretare il mondo. Con AMA – Biennale di Arte e Architettura – noi intendiamo favorire la piccola grande rivoluzione sociale e culturale del nostro territorio, utilizzando il potere rigenerativo dell’arte, la forza della cultura ed il fascino della bellezza.” – spiega Andrea De Filippo, Sindaco di Maddaloni.
AMA nasce come occasione concreta per restituire centralità culturale a Maddaloni inaugurando un dialogo inedito tra le esperienze più significative del tempo presente e la storia millenaria della terra maddalonese. Il tema scelto per questa prima edizione, “Nuovi racconti (per il futuro)”, invita a immaginare nuovi scenari, sperimentando linguaggi capaci di mettere in dialogo passato e presente.
"Il cuore pulsante di Maddaloni, con i luoghi simbolo tutelati e valorizzati dalla Soprintendenza, dà vita alla cornice ideale per un festival, che include tra le finalità le stesse opere di promozione e di sostegno dell’arte e dell’architettura contemporanee, da noi portate avanti con dedizione e passione, con il Ministero della Cultura e in sinergia con le Istituzioni e con il territorio. La conoscenza dell’arte visiva e delle numerose espressioni della creatività italiana ed estera va promossa costantemente, affinché tutti - giovani in primis - attingano a piene mani dai valori della cultura, azioni di rigenerazione urbana, innescate da esplorazioni specifiche per un sito oppure da esperienze all’aperto, che incentivino la fruizione di spazi suggestivi e ricchi di storia con lo sviluppo urbano (la grande tela nel Complesso Monumentale Convitto Nazionale “Giordano Bruno” e non solo) e orientino buone pratiche di racconto del legame tra talento e design. Un terreno di condivisione ideale dell’emblema architetto-artista, che ha visto in passato in Michelangelo Buonarroti la sua massima espressione, puro nel cimentarsi nella progettazione dello spazio e fortemente partecipe della raffinata ricerca di suggestioni ideali. E proprio di Michelangelo mi piace ricordare: “L’architettura non è altro che l’ordine, la disposizione, la bella apparenza, la proporzione delle parti tra loro, la convenienza e la distribuzione”. Continuiamo, dunque, con entusiasmo lungo il percorso tracciato, con attività di ricerca e di conoscenza, avamposti di sperimentazioni all’avanguardia e di proficui confronti con realtà in grado di coniugare i linguaggi visivi fondanti del presente, del passato e del futuro con i cambiamenti e le contaminazioni, che testimoniano ideali e pratiche di attuazione conformi e al tempo stesso innovative”. – afferma Mariano Nuzzo, Soprintendente ABAP Archeologia belle arti e paesaggio per l'Area Metropolitana di Napoli e per le province di Caserta e Benevento.
Fulcro della manifestazione è la grande mostra ospitata nel monumentale Complesso del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, sotto la volta barocca che custodisce la più ampia tela dipinta sospesa al mondo che riprende il titolo di AMA 2025 “Nuovi racconti (per il futuro)”. L’allestimento, curato da Simona Ottieri e Concetta Tavoletta, riunisce le opere di circa settanta autori italiani e internazionali – architetti, designer, illustratori, fotografi – che riflettono sul progetto come strumento di rigenerazione sociale e territoriale. Tra disegni, modelli e fotografie prende forma un racconto corale che intreccia realismo e visione, attenzione al presente e sguardo sul futuro.
Nel cortile del Convitto, l’installazione site-specific “In stato di grazia”, ideata dalla paesaggista Annalisa Metta insieme al filosofo Felice Cimatti, sospende nell’aria una costellazione di figure dorate evocando ex-voto e immagini simboliche.
Il Museo Civico ospita il secondo polo espositivo della Biennale, con la mostra “Nuovi racconti. Quando l’antico e il presente si abbracciano”, dove opere contemporanee di Studio17, Astrid Luglio, Elena Cutolo e BRH+ dialogano con le collezioni storiche del museo. Sempre qui, la mostra “Maddaloni velata” del fotografo Pasquale Carangelo propone uno sguardo intimo e sospeso sul territorio.
La Chiesa di Santa Maria dei Comandati
accoglie “Nuovi racconti (per San
Michele e il cielo tutto!)”: un progetto site-specific di Teresa Antignani, Fabrizio Vatieri, Roberto
Amoroso e Roberto di Alicudi, che esplorano la relazione tra arte,
spiritualità e memoria urbana con opere inedite che dialogano con la tradizione
del culto dei Santi e affrontano temi urgenti del presente. Dallo stendardo
femminile e simbolico di Albanova, ai due arazzi laici che evocano un futuro
possibile, dalla riflessione urbana e politica di “Vela celeste” fino alle
pitture su vetro che reinterpretano il sacro con ironia e devozione: ogni
lavoro invita a un'esperienza immersiva, sensibile e profonda.
Il 28 marzo, in occasione dell’inaugurazione (ore 19), va in scena “Vela Celeste”, performance musicale di Vatieri, Antignani e Francesco Addati, ispirata al tragico crollo della Vela Celeste a Scampia nel luglio 2024.
Il percorso espositivo si estende nel centro storico di Maddaloni: nella Chiesa di San Giovanni e nella Cappella Congrega Ipogea, le video installazioni di Francesco Jodice e Adrian Paci raccontano una “bellezza dimenticata”, mentre Cherubino Gambardella firma l’installazione “Seduti sotto un telaio dorato” sul sagrato della Chiesa di San Pietro, trasformandolo in luogo di sosta e incontro. Sulla facciata della nuova sede del Comune, “Senza Riparo” di Francisco Bosoletti – opera realizzata in anteprima per Art Days 2024 – raffigura il volto di una donna ispirato a reperti antichi, simbolo di un futuro in attesa.
“Quando il Comune di Maddaloni mi
ha invitato a curare questa nuova biennale, ho accettato immaginandola subito
come un’opportunità di rinascita urbana, il cui primo atto è quello di
rigenerare gli occhi e le menti dei cittadini sulla qualità del loro territorio.
Ci saranno installazioni, mostre, performance e un palinsesto di eventi che
saranno ospitati nei vari luoghi, con una grande qualità artistica ed
architettonica. AMA trasformerà spazi storici in ambienti
espositivi dove gli interventi artistici dialogheranno con la storia del luogo,
invitando il pubblico a riscoprire angoli e dettagli spesso trascurati. La mostra principale del palinsesto di AMA, dal titolo Nuovi
racconti (per il futuro), riunirà lavori
dedicati al progetto come forma di rigenerazione e attenzione alla comunità di
70 autori internazionali, tra artisti, architetti, fotografi, illustratori e
designer, e sarà allestita in un sito di rilievo come il Complesso
Monumentale Convitto Nazionale ‘Giordano Bruno’ un luogo che possiede
nella sala principale, estesa per 80 metri, la più grande tela dipinta
al mondo di circa 700 metri quadrati. Se ci trovassimo in un altro contesto, da
sola quest’opera godrebbe di una visibilità incalcolabile. La Biennale nasce come
un’iniziativa di rigenerazione urbana e culturale, volta a riscoprire e valorizzare
il patrimonio della città. L’obiettivo è trasformare Maddaloni in un
palcoscenico di alto profilo per arte, architettura, design e illustrazione,
contribuendo a rinnovare la percezione e l’identità del territorio. Credo che
la rigenerazione sia prima mentale, simbolica, e poi diventa operante anche nel
concreto.
AMA è il primo passo con cui il Comune di Maddaloni ha deciso di seguire la via della cultura come risorsa sociale, ambientale, culturale ed economica, per un territorio che vuole ritrovarsi e rinascere». – conclude Luca Molinari, direttore artistico AMA.
AMA raccoglie l’eredità della Biennale Internazionale di Grafica degli anni 1985 e 1988, rinnovando lo spirito creativo e civile della città, anche in memoria di Franco Imposimato. La manifestazione ribadisce con forza che “l’arte è contro tutte le mafie”, trasformando la cultura in strumento concreto di rinascita urbana.
Accanto ai contenuti artistici, AMA produrrà materiali informativi per raccontare i luoghi di Maddaloni, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università “Luigi Vanvitelli”, destinati a rimanere come materia utile (fisica e digitale) per il Comune anche dopo la biennale. Lascerà al territorio manufatti resistenti: elementi di allestimento per moduli montabili, aggregabili e da riutilizzare nel tempo. Ogni edizione lascerà un’opera d’arte permanente alla città, costruendo negli anni un nuovo patrimonio condiviso.
La Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura) è un progetto promosso dal Comune di Maddaloni, curato da Luca Molinari, architetto, professore ordinario di Teoria e Progettazione architettonica presso l'Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Si avvale del patrocinio della Regione Campania e del Consiglio Regionale della Campania. È organizzata con la collaborazione e il supporto del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Caserta, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Napoli. Si ringrazia il FAI Campania.
La prima edizione coinvolge, tra gli altri, 30 autori campani, 12 collettivi e 15 studi professionali e artisti provenienti da Argentina, Austria, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Libano, Olanda, Regno Unito, Turchia e Ungheria.
Gli artisti: Teresa Antignani, Roberto Amoroso, Francisco Bosoletti, Matilde Cassani, Roberto Cesaretti, Roberto di Alicudi, Antimo Matano, Adrian Paci, Fabrizio Vatieri; i fotografi: Mario Ferrara, Francesco Jodice, Filippo Romano; gli illustratori Mauro Bubbico e Mario Trimarchi; i designer: Elena Cutolo, Astrid Luglio, Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni (Studio17), Studio Ossidiana.
Gli architetti: aidnastudios, Carmen Andriani, Archea associati, Carmelo
Baglivo, Claudio Bertorelli (Aspro Studio), Gianfranco Bombaci e
Matteo Costanzo (2A+P/A), Brarbara Brondi e Marco Rainò (BRH+), Lorenzo Capobianco, Renato
Capozzi, Pasquale Carangelo, Orazio Carpenzano, Gianluca
Cioffi, Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics), Michele De Lucchi, Corrado Di
Domenico, ĒTER, Alberto Ferlenga, Adam Nathaniel Furman, Luca
Galofaro, Cherubino Gambardella, Maria Gelvi, Alfonso Giancotti,
Matteo Ghidoni (Salotto Buono), Alberto Iacovoni (ma0), Fabrizia Ippolito
e Ilenia Mariarosaria Esposito, Johansen Skovsted arkitekter, Bernard Khoury,
Ugo La Pietra, Luca Lanini, Francesco Librizzi, Sara Marini, Antonio
Martiniello (Keller Architettura), Giancarlo Mazzanti (El Equipo Mazzanti),
Donatella Mazzoleni, Annalisa Metta e Felice Cimatti, Valerio Morabito, Simona
Ottieri, Angela Palumbo e Luisa Parisi, Paradigma Ariadné, Pietro
Carlo Pellegrini, Ippolito Pestellini Laparelli
(2050+), Périphériques Architectes, Marco Pignetti, Carmine
Piscopo e Daniela Buonanno, Efisio Pitzalis, Franco Purini, raumlabor,
Angelica Sylos Labini e Nicola Russi (Laboratorio Permanente), Salon Alper
Derinbogaz, Maria Antonietta Santangelo, Beniamino Servino, Studio L A,
Superflex con KWY.studio, Concetta Tavoletta, Marina Tornatora e Ottavio
Amaro, Zeynep Tumertekin, Federica Visconti, We Made That.
Info e aggiornamenti del programma su www.amamaddaloni.it
Tutti
gli eventi in calendario sono gratuiti.
AMA –
Biennale delle Arti per la Rigenerazione della Città di Maddaloni è aperta al
pubblico dal 28 marzo al 21 aprile in tutti i fine
settimana dal venerdì alla domenica (ivi compreso lunedì in albis 21 aprile,
che chiuderà la prima edizione della rassegna).
Dal lunedì al giovedì sarà possibile prenotare per visitare le Mostre di
AMA inviando una mail a
calatia@hotmail.it
BIENNALE DELLE ARTI AMA (ARTE + MADDALONI + ARCHITETTURA)
Maddaloni, 28 marzo > 21 aprile 2025
Progetto promosso dal Comune di Maddaloni
Direzione artistica Luca Molinari
LE MOSTRE di AMA
Primo polo espositivo
Nuovi racconti (per il futuro)
Complesso Monumentale Convitto Nazionale “Giordano Bruno”
Sotto
la volta di uno dei capolavori italiani del tardo Barocco europeo e la tela
dipinta sospesa più grande del mondo, viene ospitata la mostra principale dal
titolo Nuovi racconti (per il futuro) attraverso le opere originali di
70 artisti tra architetti, designer,
fotografi, illustratori italiani e internazionali. La mostra, allestita presso
il Complesso Monumentale Convitto
Nazionale “Giordano Bruno”, raccoglie lavori dedicati al progetto come
forma di rigenerazione e attenzione alle comunità che abitano i territori tra
architetture costruite, sperimentazioni e visioni. Disegni originali, modelli,
fotografie si alternano in un racconto corale inedito che mescolerà realismo e
visionarietà sperimentale. L’esposizione, cuore del progetto AMA, esplora il
tema del futuro come spazio di rigenerazione, immaginazione e attenzione alle
comunità. L’allestimento, curato da Simona Ottieri e Concetta Tavoletta, riflette
un pensiero ecologico: è stato progettato per essere riutilizzato dal Comune di
Maddaloni e per non generare sprechi. In un tempo di radicale cambiamento, la
mostra invita a ripensare il mondo attraverso nuovi racconti e prospettive
condivise.
In mostra opere di:
aidnastudios, Carmen Andriani, Archea associati,
Carmelo Baglivo, Claudio Bertorelli (Aspro Studio), Gianfranco
Bombaci e Matteo Costanzo (2A+P/A), Mauro Bubbico, Lorenzo
Capobianco, Renato Capozzi, Orazio Carpenzano, Matilde Cassani, Roberto
Cesaretti, Gianluca Cioffi, Maria Claudia Clemente e Francesco
Isidori (Labics), Michele De Lucchi, Corrado Di Domenico, ĒTER, Alberto
Ferlenga, Mario Ferrara, Adam Nathaniel Furman, Luca
Galofaro, Cherubino Gambardella, Maria Gelvi, Alfonso Giancotti,
Matteo Ghidoni (Salotto Buono), Alberto Iacovoni (ma0), Fabrizia
Ippolito e Ilenia Mariarosaria Esposito, Johansen Skovsted arkitekter, Bernard
Khoury, Ugo La Pietra, Luca Lanini, Francesco Librizzi, Sara
Marini, Antonio Martiniello (Keller Architettura), Antimo Matano, Giancarlo
Mazzanti (El Equipo Mazzanti), Donatella Mazzoleni, Valerio Morabito, Simona
Ottieri, Angela Palumbo e Luisa Parisi, Paradigma Ariadné, Pietro
Carlo Pellegrini, Ippolito Pestellini Laparelli (2050+), Périphériques
Architectes, Marco Pignetti, Carmine Piscopo e Daniela
Buonanno, Efisio Pitzalis, Franco Purini, raumlabor, Filippo Romano,
Angelica Sylos Labini e Nicola Russi (Laboratorio Permanente), Salon Alper
Derinbogaz, Maria Antonietta Santangelo, Beniamino Servino, Studio L A,
Studio Ossidiana, Superflex con KWY.studio, Concetta Tavoletta, Marina
Tornatora e Ottavio Amaro, Mario Trimarchi, Zeynep Tumertekin, Federica
Visconti, We Made That.
In stato di grazia.
Installazione di Annalisa Metta e Felice Cimatti
Nel cortile interno del Complesso Monumentale del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” prende vita l’installazione In stato di grazia, un'opera site-specific ideata dalla paesaggista Annalisa Metta e dal filosofo Felice Cimatti. L’intervento dialoga poeticamente con lo spazio seicentesco, celebrando la presenza miracolosa dell’albero di limone dedicato a San Francesco. Una trama di cordoni dorati, tesa tra i pilastri, segna la quota originaria del terreno dove il limone fu messo a dimora e richiama il giardino dipinto da Decio Tramontano nella chiesa dell’Immacolata Concezione. Da questa trama sospesa pendono leggere figure dorate − animali, conchiglie, frutti, sassi − come ex-voto non umani, oscillanti tra cielo e terra. Visibile anche dall’alto, l’opera trasforma il cortile in uno spazio magico, una festa dorata in cui ogni elemento celebra la grazia, le promesse mantenute e la bellezza di Maddaloni, città che splende d’oro.
Secondo polo espositivo, mostra ed installazioni
Museo Civico di Maddaloni
Nuovi racconti. Quando l’antico e il
presente si abbracciano
Opere di Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni, Astrid Luglio, Elena
Cutolo, BRH+
Museo Civico di Maddaloni
Il
Museo Civico di Maddaloni è custode
di memorie antiche, tradizioni, mestieri scomparsi e profonda devozione. In
questo spazio ricco di significato per la comunità, alcune autrici e autori del
design e dell’artigianato artistico sono stati invitati a esporre opere
contemporanee che dialogano in modo intimo e rispettoso con il patrimonio del
museo. Passeggiando tra le sale e le teche, si alternano gli interventi di Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni, Astrid
Luglio, Elena Cutolo e BRH+. Ogni pezzo selezionato instaura un confronto
silenzioso ma potente con i reperti antichi, mettendo in luce una raffinata
qualità tecnica ed espressiva. Le opere contemporanee non sovrastano, ma
valorizzano ciò che le circonda, creando connessioni inattese. Grazie a questi accostamenti,
il passato e il presente si riflettono l’uno nell’altro, generando nuovi
racconti da esplorare e condividere.
Maddaloni velata
Mostra fotografica di Pasquale Carangelo
presso il Museo Civico di Maddaloni – secondo piano
Maddaloni
velata è uno
sguardo inatteso e trasognato sulla città e il territorio di Maddaloni grazie a
un autore che abita i luoghi e li riscopre con sguardo inedito e necessario.
Ogni immagina obbliga con grazia a riguardare i palazzi, le case e i paesaggi
che vengono attraversati con poca attenzione per sollecitarci a riscoprirli
nella loro bellezza attuale.
Nuovi racconti (per San Michele e il cielo
tutto!)
presso la Chiesa di Santa Maria dei Comandati (complesso del Museo
Civico)
opere di Teresa Antignani, Fabrizio Vatieri, Roberto Amoroso, Roberto di Alicudi
La chiesa seicentesca di Santa Maria dei
Comandati è un luogo prezioso da
riscoprire con sguardo attento. Per valorizzarne la bellezza e il significato,
sono stati invitati quattro artisti campani a intervenire con opere inedite,
pensate appositamente per questi spazi. Un omaggio alle antiche tradizioni del
culto dei Santi, ma anche uno sguardo sensibile e critico sul presente. Teresa Antignani, Fabrizio Vatieri, Roberto
Amoroso e Roberto di Alicudi
animano la chiesa con lavori potenti e raffinati, che interrogano, commuovono e
invitano alla riflessione.
Teresa
Antignani presenta Albanova, uno stendardo in tessuto di oltre 6 metri di altezza collocato davanti all’altare, realizzato insieme alle
donne della comunità di Presenzano: una reinterpretazione del culto di San
Michele Arcangelo, il
“Santo Guerriero” patrono di Maddaloni, che
diventa figura femminile e portatrice di una nuova alba attraverso il
superamento della violenza.
Ai
lati della navata si trovano i due arazzi di Roberto Amoroso, La
voce del vento ed Eco dal futuro, visioni laiche che
suggeriscono un superamento delle paure legate alla crisi del nostro tempo.
Nella
sacrestia, Vela celeste di Fabrizio Vatieri rilegge con forza poetica e
politica il crollo delle Vele di Scampia, evocando il dolore di una tragedia
urbana e l’urgenza di affrontare le contraddizioni del presente. In un luogo
nascosto della chiesa, le tre pitture su vetro di Roberto di Alicudi — Altarino
borbonico di San Michele, San Michele
scaccia il demonio dall’acquedotto carolino e La bilancia di San Michele
— giocano tra devozione, ironia e rilettura del sacro con uno sguardo sottile e
intenso.
Quattro
voci diverse si intrecciano in un racconto corale e coinvolgente, che invita a
un'esperienza lenta, intima, profonda.
Performance Vela Celeste
Presso
la Chiesa di Santa Maria dei Comandati,
in occasione dell’inaugurazione del 28 marzo alle ore
19.00, sarà presentata in anteprima ad AMA la
performance Vela Celeste, sequel dell’opera dell’artista Fabrizio Vatieri La morte è la vostra religione, ispirata
a quanto accaduto a Scampia nel luglio del 2024: il crollo dei ballatoi della Vela Celeste che causò la morte di tre
persone, il ferimento di altre undici e 800 persone sfollate. Autori e
protagonisti della performance saranno Fabrizio Vatieri (chitarra ed
elettronica), Francesco Addati (Sassofono)
e Teresa Antignani (Voce).
Scoprire il centro storico di Maddaloni. Le altre sedi espositive
Nuovi racconti. Quando Atlante incontra la
bellezza dimenticata
Opere di Francesco Jodice, Adrian Paci
Chiesa di San Giovanni e Cappella Congrega Ipogea
Due video installazioni abitano gli straordinari spazi della chiesa settecentesca, firmate da due tra gli artisti più riconosciuti a livello europeo. Le proiezioni, distribuite tra la navata principale, la sacrestia e la cappella ipogea della Congrega della Morte recentemente restaurata, trasformano e smaterializzano gli ambienti tardo barocchi, accompagnandoci in un percorso immersivo e riflessivo. Nella navata, Atlante (2015) di Francesco Jodice prende spunto dalla potente e tragica figura dell’Atlante Farnese custodito al Museo Archeologico di Napoli. Il video ci invita a riflettere sulla fatica insostenibile di un mondo che crolla, e sull’oblio come forma di fuga collettiva. Nella sacrestia, due fotografie di Adrian Paci evocano l’assenza, la bellezza dimenticata e la fragilità della memoria, mentre nella cappella ipogea viene proiettato U’ncuotru (2021), sempre di Paci. Il video rilegge la tradizione siciliana della “Madonna vasa vasa”, trasformandola in un incontro intimo e notturno tra una madre e un figlio. Un gesto sacro e silenzioso che, spogliato della spettacolarità pubblica, ritrova tutta la sua potenza simbolica ed emozionale.
Seduti sotto un telaio dorato
Installazione di Cherubino Gambardella
Sagrato della Chiesa di San Pietro
Seduti sotto un telaio dorato di Cherubino Gambardella è il titolo della seconda installazione site-specific di AMA che occupa il sagrato della chiesa di San Pietro offrendo un nuovo spazio di sosta e riposo davanti alla chiesa. Un segnale inatteso per chi arriva dalla strada sottostante e insieme l’invito a fermarsi, riposare, parlare e stare insieme.
Senza Riparo
di Francisco Bosoletti
Facciata Comune di Maddaloni
Opera
prima di AMA e murales che anticipa la rigenerazione della nuova sede del
Comune di Maddaloni, in Piazza Matteotti.
L’opera, a metà tra passato e futuro, raffigura il volto di una donna che
riposa in attesa del futuro che arriverà. Dopo aver visitato e approfondito la
storia della città per diversi giorni, Francisco
Bosoletti ha tratto ispirazione proprio da reperti appartenenti al
patrimonio storico maddalonese: una veste antica di donna esposta nel Museo
archeologico nazionale di Calatia e numerosi bassorilievi antichi “scoperti”
dall’artista in alcuni angoli della città. Senza Riparo è la prima opera
permanente dedicata alla città.
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