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AMA - ARTE + MADDALONI + ARCHITETTURA -I Edizione 28 marzo – 21 aprile 2025

PRESENTATA A MADDALONI LA BIENNALE DELLE ARTI AMA PER LA RIGENERAZIONE DELLA CITTÀ


AMA_Maddaloni, Convitto Nazionale Giordano Bruno_presentazione del festival_Ph ©Pasquale Carangelo
Fino al 21 aprile 2025 mostre, installazioni, incontri e performance con oltre 80 protagonisti tra artisti, architetti e designer

INAUGURAZIONE 28 marzo 2025 - ore 18.00 Convitto Nazionale "G. Bruno" Maddaloni, Via S. Francesco D'Assisi, 119

Maddaloni inaugura la prima edizione della Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura) dedicata alla rigenerazione urbana e culturale della città attraverso l’arte, il design e l’architettura contemporanea.

Fino al 21 aprile un ricco programma di mostre, installazioni, eventi e performance trasformerà la storica cittadina in provincia di Caserta in un grande palcoscenico espositivo. Oltre 80 protagonisti tra artisti, architetti e designer per un format culturale innovativo che intreccia il patrimonio artistico della città con visioni contemporanee.

La manifestazione è stata presentata (oggi venerdì 28 marzo 2025) presso il Convitto Nazionale "G. Bruno", alla presenza del Sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo, di Mariano Nuzzo, Soprintendente ABAP dell'Area metropolitana di Napoli e Caserta, e di Luca Molinari, direttore artistico di AMA.

“AMA - Biennale di arte ed architettura, rappresenta per la mia città una straordinaria occasione di rinascita culturale e sociale e ha l’obiettivo di mettere in vetrina il grande patrimonio artistico e culturale di Maddaloni, affinché innanzitutto i maddalonesi se ne riapproprino, orgogliosi delle proprie radici e delle proprie tradizioni. Con questa operazione, basata sul connubio tra cultura e rigenerazione urbana, siamo convinti di innescare sul territorio un processo virtuoso, in grado di rinsaldare le ragioni della legalità con la bellezza delle nostre emergenze storiche e architettoniche, nel ricordo mai sopito della figura di Franco Imposimato, vittima innocente della barbarie mafioso-camorristica. Da tali premesse deriva la decisione di investire in questo progetto, che mira ad accogliere artisti e visitatori in un contesto di ospitalità ed amicizia. Anche perché crediamo nella forza evocativa dell’arte ed in una politica che ad essa si ispiri, soprattutto al fine di fornire alle nuove generazioni nuovi e suggestivi strumenti per concepire ed interpretare il mondo.  Con AMA – Biennale di Arte e Architettura – noi intendiamo favorire la piccola grande rivoluzione sociale e culturale del nostro territorio, utilizzando il potere rigenerativo dell’arte, la forza della cultura ed il fascino della bellezza.” – spiega Andrea De Filippo, Sindaco di Maddaloni.

AMA_Maddaloni_presentazione_Ph ©Pasquale Carangelo
AMA nasce come occasione concreta per restituire centralità culturale a Maddaloni inaugurando un dialogo inedito tra le esperienze più significative del tempo presente e la storia millenaria della terra maddaloneseIl tema scelto per questa prima edizione, “Nuovi racconti (per il futuro)”, invita a immaginare nuovi scenari, sperimentando linguaggi capaci di mettere in dialogo passato e presente.

"Il cuore pulsante di Maddaloni, con i luoghi simbolo tutelati e valorizzati dalla Soprintendenza, dà vita alla cornice ideale per un festival, che include tra le finalità le stesse opere di promozione e di sostegno dell’arte e dell’architettura contemporanee, da noi portate avanti con dedizione e passione, con il Ministero della Cultura e in sinergia con le Istituzioni e con il territorio. La conoscenza dell’arte visiva e delle numerose espressioni della creatività italiana ed estera va promossa costantemente, affinché tutti - giovani in primis - attingano a piene mani dai valori della cultura, azioni di rigenerazione urbana, innescate da esplorazioni specifiche per un sito oppure da esperienze all’aperto, che incentivino la fruizione di spazi suggestivi e ricchi di storia con lo sviluppo urbano (la grande tela nel Complesso Monumentale Convitto Nazionale “Giordano Bruno” e non solo) e orientino buone pratiche di racconto del legame tra talento e design. Un terreno di condivisione ideale dell’emblema architetto-artista, che ha visto in passato in Michelangelo Buonarroti la sua massima espressione, puro nel cimentarsi nella progettazione dello spazio e fortemente partecipe della raffinata ricerca di suggestioni ideali. E proprio di Michelangelo mi piace ricordare: “L’architettura non è altro che l’ordine, la disposizione, la bella apparenza, la proporzione delle parti tra loro, la convenienza e la distribuzione”. Continuiamo, dunque, con entusiasmo lungo il percorso tracciato, con attività di ricerca e di conoscenza, avamposti di sperimentazioni all’avanguardia e di proficui confronti con realtà in grado di coniugare i linguaggi visivi fondanti del presente, del passato e del futuro con i cambiamenti e le contaminazioni, che testimoniano ideali e pratiche di attuazione conformi e al tempo stesso innovative”. – afferma Mariano Nuzzo, Soprintendente ABAP Archeologia belle arti e paesaggio per l'Area Metropolitana di Napoli e per le province di Caserta e Benevento.

AM_Maddaloni_presentazione_da sinistra Luca Molinari, il soprintendente Mariano Nuzzo e il sindaco Andrea De Filippo_ Ph ©Pasquale Carangelo
Fulcro della manifestazione è la grande mostra ospitata nel monumentale Complesso del Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, sotto la volta barocca che custodisce la più ampia tela dipinta sospesa al mondo che riprende il titolo di AMA 2025 “Nuovi racconti (per il futuro)”. L’allestimento, curato da Simona Ottieri e Concetta Tavoletta, riunisce le opere di circa settanta autori italiani e internazionali – architetti, designer, illustratori, fotografi – che riflettono sul progetto come strumento di rigenerazione sociale e territoriale. Tra disegni, modelli e fotografie prende forma un racconto corale che intreccia realismo e visione, attenzione al presente e sguardo sul futuro.

Nel cortile del Convitto, l’installazione site-specific “In stato di grazia”, ideata dalla paesaggista Annalisa Metta insieme al filosofo Felice Cimatti, sospende nell’aria una costellazione di figure dorate evocando ex-voto e immagini simboliche.

Il Museo Civico ospita il secondo polo espositivo della Biennale, con la mostra “Nuovi racconti. Quando l’antico e il presente si abbracciano”, dove opere contemporanee di Studio17, Astrid Luglio, Elena Cutolo e BRH+ dialogano con le collezioni storiche del museo. Sempre qui, la mostra “Maddaloni velata” del fotografo Pasquale Carangelo propone uno sguardo intimo e sospeso sul territorio.

La Chiesa di Santa Maria dei Comandati accoglie “Nuovi racconti (per San Michele e il cielo tutto!)”: un progetto site-specific di Teresa Antignani, Fabrizio Vatieri, Roberto Amoroso e Roberto di Alicudi, che esplorano la relazione tra arte, spiritualità e memoria urbana con opere inedite che dialogano con la tradizione del culto dei Santi e affrontano temi urgenti del presente. Dallo stendardo femminile e simbolico di Albanova, ai due arazzi laici che evocano un futuro possibile, dalla riflessione urbana e politica di “Vela celeste” fino alle pitture su vetro che reinterpretano il sacro con ironia e devozione: ogni lavoro invita a un'esperienza immersiva, sensibile e profonda.

Il 28 marzo, in occasione dell’inaugurazione (ore 19), va in scena “Vela Celeste”, performance musicale di Vatieri, Antignani e Francesco Addati, ispirata al tragico crollo della Vela Celeste a Scampia nel luglio 2024.

AM_Maddaloni_presentazione_Luca Molinari e il sindaco Andrea De Filippo_Ph ©Pasquale Carangelo
Il percorso espositivo si estende nel centro storico di Maddaloni: nella Chiesa di San Giovanni e nella Cappella Congrega Ipogea, le video installazioni di Francesco Jodice e Adrian Paci raccontano una “bellezza dimenticata”, mentre Cherubino Gambardella firma l’installazione “Seduti sotto un telaio dorato” sul sagrato della Chiesa di San Pietro, trasformandolo in luogo di sosta e incontro. Sulla facciata della nuova sede del Comune, “Senza Riparo” di Francisco Bosoletti – opera realizzata in anteprima per Art Days 2024 – raffigura il volto di una donna ispirato a reperti antichi, simbolo di un futuro in attesa.

Quando il Comune di Maddaloni mi ha invitato a curare questa nuova biennale, ho accettato immaginandola subito come un’opportunità di rinascita urbana, il cui primo atto è quello di rigenerare gli occhi e le menti dei cittadini sulla qualità del loro territorio. Ci saranno installazioni, mostre, performance e un palinsesto di eventi che saranno ospitati nei vari luoghi, con una grande qualità artistica ed architettonica. AMA trasformerà spazi storici in ambienti espositivi dove gli interventi artistici dialogheranno con la storia del luogo, invitando il pubblico a riscoprire angoli e dettagli spesso trascurati. La mostra principale del palinsesto di AMA, dal titolo Nuovi racconti (per il futuro), riunirà lavori dedicati al progetto come forma di rigenerazione e attenzione alla comunità di 70 autori internazionali, tra artisti, architetti, fotografi, illustratori e designer, e sarà allestita in un sito di rilievo come il Complesso Monumentale Convitto Nazionale ‘Giordano Bruno’ un luogo che possiede nella sala principale, estesa per 80 metri, la più grande tela dipinta al mondo di circa 700 metri quadrati. Se ci trovassimo in un altro contesto, da sola quest’opera godrebbe di una visibilità incalcolabile. La Biennale nasce come un’iniziativa di rigenerazione urbana e culturale, volta a riscoprire e valorizzare il patrimonio della città. L’obiettivo è trasformare Maddaloni in un palcoscenico di alto profilo per arte, architettura, design e illustrazione, contribuendo a rinnovare la percezione e l’identità del territorio. Credo che la rigenerazione sia prima mentale, simbolica, e poi diventa operante anche nel concreto. 

AMA è il primo passo con cui il Comune di Maddaloni ha deciso di seguire la via della cultura come risorsa sociale, ambientale, culturale ed economica, per un territorio che vuole ritrovarsi e rinascere». – conclude Luca Molinari, direttore artistico AMA.

AMA raccoglie l’eredità della Biennale Internazionale di Grafica degli anni 1985 e 1988, rinnovando lo spirito creativo e civile della città, anche in memoria di Franco Imposimato. La manifestazione ribadisce con forza che “l’arte è contro tutte le mafie”, trasformando la cultura in strumento concreto di rinascita urbana.

Accanto ai contenuti artistici, AMA produrrà materiali informativi per raccontare i luoghi di Maddaloni, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design dell’Università “Luigi Vanvitelli”, destinati a rimanere come materia utile (fisica e digitale) per il Comune anche dopo la biennale. Lascerà al territorio manufatti resistenti: elementi di allestimento per moduli montabili, aggregabili e da riutilizzare nel tempo. Ogni edizione lascerà un’opera d’arte permanente alla città, costruendo negli anni un nuovo patrimonio condiviso.

La Biennale delle Arti AMA (Arte + Maddaloni + Architettura) è un progetto promosso dal Comune di Maddaloni, curato da Luca Molinari, architetto, professore ordinario di Teoria e Progettazione architettonica presso l'Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Si avvale del patrocinio della Regione Campania e del Consiglio Regionale della Campania. È organizzata con la collaborazione e il supporto del Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Caserta, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Napoli. Si ringrazia il FAI Campania.

La prima edizione coinvolge, tra gli altri, 30 autori campani, 12 collettivi e 15 studi professionali e artisti provenienti da Argentina, Austria, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Libano, Olanda, Regno Unito, Turchia e Ungheria.

Gli artisti: Teresa Antignani, Roberto Amoroso, Francisco Bosoletti, Matilde Cassani, Roberto Cesaretti, Roberto di Alicudi, Antimo Matano, Adrian Paci, Fabrizio Vatieri; i fotografi: Mario Ferrara, Francesco Jodice, Filippo Romano; gli illustratori Mauro Bubbico e  Mario Trimarchi; i designer: Elena Cutolo, Astrid Luglio, Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni (Studio17), Studio Ossidiana.

Gli architetti: aidnastudios, Carmen Andriani, Archea associati, Carmelo Baglivo, Claudio Bertorelli (Aspro Studio), Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo (2A+P/A), Brarbara Brondi e Marco Rainò (BRH+), Lorenzo Capobianco, Renato Capozzi, Pasquale Carangelo, Orazio Carpenzano, Gianluca Cioffi, Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics), Michele De Lucchi, Corrado Di Domenico, ĒTER, Alberto Ferlenga, Adam Nathaniel Furman, Luca Galofaro, Cherubino Gambardella, Maria Gelvi, Alfonso Giancotti, Matteo Ghidoni (Salotto Buono), Alberto Iacovoni (ma0), Fabrizia Ippolito e Ilenia Mariarosaria Esposito, Johansen Skovsted arkitekter, Bernard Khoury, Ugo La Pietra, Luca Lanini, Francesco Librizzi, Sara Marini, Antonio Martiniello (Keller Architettura), Giancarlo Mazzanti (El Equipo Mazzanti), Donatella Mazzoleni, Annalisa Metta e Felice Cimatti, Valerio Morabito, Simona Ottieri, Angela Palumbo e Luisa Parisi, Paradigma Ariadné, Pietro Carlo Pellegrini, Ippolito Pestellini Laparelli (2050+), Périphériques Architectes, Marco Pignetti, Carmine Piscopo e Daniela Buonanno, Efisio Pitzalis, Franco Purini, raumlabor, Angelica Sylos Labini e Nicola Russi (Laboratorio Permanente), Salon Alper Derinbogaz, Maria Antonietta Santangelo, Beniamino Servino, Studio L A, Superflex con KWY.studio, Concetta Tavoletta, Marina Tornatora e Ottavio Amaro, Zeynep Tumertekin, Federica Visconti, We Made That.


Info e aggiornamenti del programma su www.amamaddaloni.it

Tutti gli eventi in calendario sono gratuiti.

AMA – Biennale delle Arti per la Rigenerazione della Città di Maddaloni è aperta al pubblico dal 28 marzo al 21 aprile in tutti i fine settimana dal venerdì alla domenica (ivi compreso lunedì in albis 21 aprile, che chiuderà la prima edizione della rassegna).

Dal lunedì al giovedì sarà possibile prenotare per visitare le Mostre di AMA inviando una mail a
calatia@hotmail.it

 

 

BIENNALE DELLE ARTI AMA (ARTE + MADDALONI + ARCHITETTURA)

Maddaloni, 28 marzo > 21 aprile 2025

Progetto promosso dal Comune di Maddaloni

Direzione artistica Luca Molinari

www.amamaddaloni.it


LE MOSTRE di AMA

Primo polo espositivo

Nuovi racconti (per il futuro)

Complesso Monumentale Convitto Nazionale “Giordano Bruno”

Sotto la volta di uno dei capolavori italiani del tardo Barocco europeo e la tela dipinta sospesa più grande del mondo, viene ospitata la mostra principale dal titolo Nuovi racconti (per il futuro) attraverso le opere originali di 70 artisti tra architetti, designer, fotografi, illustratori italiani e internazionali. La mostra, allestita presso il Complesso Monumentale Convitto Nazionale “Giordano Bruno”, raccoglie lavori dedicati al progetto come forma di rigenerazione e attenzione alle comunità che abitano i territori tra architetture costruite, sperimentazioni e visioni. Disegni originali, modelli, fotografie si alternano in un racconto corale inedito che mescolerà realismo e visionarietà sperimentale. L’esposizione, cuore del progetto AMA, esplora il tema del futuro come spazio di rigenerazione, immaginazione e attenzione alle comunità. L’allestimento, curato da Simona Ottieri e Concetta Tavoletta, riflette un pensiero ecologico: è stato progettato per essere riutilizzato dal Comune di Maddaloni e per non generare sprechi. In un tempo di radicale cambiamento, la mostra invita a ripensare il mondo attraverso nuovi racconti e prospettive condivise.

 

In mostra opere di:

aidnastudios, Carmen Andriani, Archea associati, Carmelo Baglivo, Claudio Bertorelli (Aspro Studio), Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo (2A+P/A),  Mauro Bubbico, Lorenzo Capobianco, Renato Capozzi, Orazio Carpenzano, Matilde Cassani, Roberto Cesaretti, Gianluca Cioffi, Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori (Labics),  Michele De Lucchi, Corrado Di Domenico, ĒTER, Alberto Ferlenga, Mario Ferrara, Adam Nathaniel Furman, Luca Galofaro, Cherubino Gambardella, Maria Gelvi, Alfonso Giancotti, Matteo Ghidoni (Salotto Buono), Alberto Iacovoni (ma0), Fabrizia Ippolito e Ilenia Mariarosaria Esposito, Johansen Skovsted arkitekter, Bernard Khoury, Ugo La Pietra, Luca Lanini, Francesco Librizzi, Sara Marini, Antonio Martiniello (Keller Architettura), Antimo Matano, Giancarlo Mazzanti (El Equipo Mazzanti), Donatella Mazzoleni, Valerio Morabito, Simona Ottieri, Angela Palumbo e Luisa Parisi, Paradigma Ariadné, Pietro Carlo Pellegrini, Ippolito Pestellini Laparelli (2050+), Périphériques Architectes, Marco Pignetti, Carmine Piscopo e Daniela Buonanno, Efisio Pitzalis, Franco Purini, raumlabor, Filippo Romano, Angelica Sylos Labini e Nicola Russi (Laboratorio Permanente), Salon Alper Derinbogaz, Maria Antonietta Santangelo, Beniamino Servino, Studio L A, Studio Ossidiana, Superflex con KWY.studio, Concetta Tavoletta, Marina Tornatora e Ottavio Amaro, Mario Trimarchi, Zeynep Tumertekin, Federica Visconti, We Made That.

 

In stato di grazia.

Installazione di Annalisa Metta e Felice Cimatti

Nel cortile interno del Complesso Monumentale del Convitto Nazionale “Giordano Bruno” prende vita l’installazione In stato di grazia, un'opera site-specific ideata dalla paesaggista Annalisa Metta e dal filosofo Felice Cimatti. L’intervento dialoga poeticamente con lo spazio seicentesco, celebrando la presenza miracolosa dell’albero di limone dedicato a San Francesco. Una trama di cordoni dorati, tesa tra i pilastri, segna la quota originaria del terreno dove il limone fu messo a dimora e richiama il giardino dipinto da Decio Tramontano nella chiesa dell’Immacolata Concezione. Da questa trama sospesa pendono leggere figure dorate − animali, conchiglie, frutti, sassi − come ex-voto non umani, oscillanti tra cielo e terra. Visibile anche dall’alto, l’opera trasforma il cortile in uno spazio magico, una festa dorata in cui ogni elemento celebra la grazia, le promesse mantenute e la bellezza di Maddaloni, città che splende d’oro.


Secondo polo espositivo, mostra ed installazioni

Museo Civico di Maddaloni

Nuovi racconti. Quando l’antico e il presente si abbracciano

Opere di Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni, Astrid Luglio, Elena Cutolo, BRH+

Museo Civico di Maddaloni

Il Museo Civico di Maddaloni è custode di memorie antiche, tradizioni, mestieri scomparsi e profonda devozione. In questo spazio ricco di significato per la comunità, alcune autrici e autori del design e dell’artigianato artistico sono stati invitati a esporre opere contemporanee che dialogano in modo intimo e rispettoso con il patrimonio del museo. Passeggiando tra le sale e le teche, si alternano gli interventi di Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni, Astrid Luglio, Elena Cutolo e BRH+. Ogni pezzo selezionato instaura un confronto silenzioso ma potente con i reperti antichi, mettendo in luce una raffinata qualità tecnica ed espressiva. Le opere contemporanee non sovrastano, ma valorizzano ciò che le circonda, creando connessioni inattese. Grazie a questi accostamenti, il passato e il presente si riflettono l’uno nell’altro, generando nuovi racconti da esplorare e condividere.

 

Maddaloni velata

Mostra fotografica di Pasquale Carangelo

presso il Museo Civico di Maddaloni – secondo piano

Maddaloni velata è uno sguardo inatteso e trasognato sulla città e il territorio di Maddaloni grazie a un autore che abita i luoghi e li riscopre con sguardo inedito e necessario. Ogni immagina obbliga con grazia a riguardare i palazzi, le case e i paesaggi che vengono attraversati con poca attenzione per sollecitarci a riscoprirli nella loro bellezza attuale.

 

Nuovi racconti (per San Michele e il cielo tutto!)

presso la Chiesa di Santa Maria dei Comandati (complesso del Museo Civico)

opere di Teresa Antignani, Fabrizio Vatieri, Roberto Amoroso, Roberto di Alicudi

La chiesa seicentesca di Santa Maria dei Comandati è un luogo prezioso da riscoprire con sguardo attento. Per valorizzarne la bellezza e il significato, sono stati invitati quattro artisti campani a intervenire con opere inedite, pensate appositamente per questi spazi. Un omaggio alle antiche tradizioni del culto dei Santi, ma anche uno sguardo sensibile e critico sul presente. Teresa Antignani, Fabrizio Vatieri, Roberto Amoroso e Roberto di Alicudi animano la chiesa con lavori potenti e raffinati, che interrogano, commuovono e invitano alla riflessione.

Teresa Antignani presenta Albanova, uno stendardo in tessuto di oltre 6 metri di altezza collocato davanti all’altare, realizzato insieme alle donne della comunità di Presenzano: una reinterpretazione del culto di San Michele Arcangelo, il “Santo Guerriero” patrono di Maddaloni, che diventa figura femminile e portatrice di una nuova alba attraverso il superamento della violenza.

Ai lati della navata si trovano i due arazzi di Roberto Amoroso, La voce del vento ed Eco dal futuro, visioni laiche che suggeriscono un superamento delle paure legate alla crisi del nostro tempo.

Nella sacrestia, Vela celeste di Fabrizio Vatieri rilegge con forza poetica e politica il crollo delle Vele di Scampia, evocando il dolore di una tragedia urbana e l’urgenza di affrontare le contraddizioni del presente. In un luogo nascosto della chiesa, le tre pitture su vetro di Roberto di Alicudi — Altarino borbonico di San Michele, San Michele scaccia il demonio dall’acquedotto carolino e La bilancia di San Michele — giocano tra devozione, ironia e rilettura del sacro con uno sguardo sottile e intenso.

Quattro voci diverse si intrecciano in un racconto corale e coinvolgente, che invita a un'esperienza lenta, intima, profonda.

 

Performance Vela Celeste

Presso la Chiesa di Santa Maria dei Comandati, in occasione dell’inaugurazione del 28 marzo alle ore 19.00, sarà presentata in anteprima ad AMA la performance Vela Celeste, sequel dell’opera dell’artista Fabrizio Vatieri La morte è la vostra religione, ispirata a quanto accaduto a Scampia nel luglio del 2024: il crollo dei ballatoi della Vela Celeste che causò la morte di tre persone, il ferimento di altre undici e 800 persone sfollate. Autori e protagonisti della performance saranno Fabrizio Vatieri (chitarra ed elettronica), Francesco Addati (Sassofono) e Teresa Antignani (Voce).

 

Scoprire il centro storico di Maddaloni. Le altre sedi espositive

Nuovi racconti. Quando Atlante incontra la bellezza dimenticata

Opere di Francesco Jodice, Adrian Paci

Chiesa di San Giovanni e Cappella Congrega Ipogea

Due video installazioni abitano gli straordinari spazi della chiesa settecentesca, firmate da due tra gli artisti più riconosciuti a livello europeo. Le proiezioni, distribuite tra la navata principale, la sacrestia e la cappella ipogea della Congrega della Morte recentemente restaurata, trasformano e smaterializzano gli ambienti tardo barocchi, accompagnandoci in un percorso immersivo e riflessivo. Nella navata, Atlante (2015) di Francesco Jodice prende spunto dalla potente e tragica figura dell’Atlante Farnese custodito al Museo Archeologico di Napoli. Il video ci invita a riflettere sulla fatica insostenibile di un mondo che crolla, e sull’oblio come forma di fuga collettiva. Nella sacrestia, due fotografie di Adrian Paci evocano l’assenza, la bellezza dimenticata e la fragilità della memoria, mentre nella cappella ipogea viene proiettato U’ncuotru (2021), sempre di Paci. Il video rilegge la tradizione siciliana della “Madonna vasa vasa”, trasformandola in un incontro intimo e notturno tra una madre e un figlio. Un gesto sacro e silenzioso che, spogliato della spettacolarità pubblica, ritrova tutta la sua potenza simbolica ed emozionale.

Seduti sotto un telaio dorato

Installazione di Cherubino Gambardella

Sagrato della Chiesa di San Pietro

Seduti sotto un telaio dorato di Cherubino Gambardella è il titolo della seconda installazione site-specific di AMA che occupa il sagrato della chiesa di San Pietro offrendo un nuovo spazio di sosta e riposo davanti alla chiesa. Un segnale inatteso per chi arriva dalla strada sottostante e insieme l’invito a fermarsi, riposare, parlare e stare insieme.

Senza Riparo

di Francisco Bosoletti

Facciata Comune di Maddaloni

Opera prima di AMA e murales che anticipa la rigenerazione della nuova sede del Comune di Maddaloni, in Piazza Matteotti. L’opera, a metà tra passato e futuro, raffigura il volto di una donna che riposa in attesa del futuro che arriverà. Dopo aver visitato e approfondito la storia della città per diversi giorni, Francisco Bosoletti ha tratto ispirazione proprio da reperti appartenenti al patrimonio storico maddalonese: una veste antica di donna esposta nel Museo archeologico nazionale di Calatia e numerosi bassorilievi antichi “scoperti” dall’artista in alcuni angoli della città. Senza Riparo è la prima opera permanente dedicata alla città.


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Alberto Ferlenga_ Abbandoni





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AMA_Maddaloni_allestimento Convitto Nazionale Giordano Bruno_Ph ©Pasquale Carangelo

AMA_Maddaloni_allestimento_Ph ©Pasquale Carangelo

Chiesa di Santa Maria dei Comandati_sullaltare Albanova di Teresa Antignani_navate laterali Roberto Amoroso_Biennale AMA

Francisco Bosoletti, Senza riparo, 2024_IMG_3753

Michele De Lucchi

Roberto Amoroso

Studio Ossidiana - Garden Intersection


 


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di Pino Cotarelli “Inferno 1860” (400 pagine, € 18,00) edito, per la collana Rosso&Nero da Rogiosi edizioni, è un noir napoletano, come lo definisce nel sottotitolo lo stesso autore Marco Lapegna, professore di informatica del Dipartimento di Matematica ed Applicazioni dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Il protagonista è l’integerrimo ispettore di primo rango della polizia borbonica Gaetano Casagrande che, attraverso delicate indagini, dovrà risolvere un caso di duplice omicidio: i corpi senza vita di una anziana venditrice ambulante e della moglie di un giudice appartenente all’alta aristocrazia napoletana vengono ritrovati assieme nello stesso appartamento. Le difficoltà ad operare in un periodo in piena trasformazione con all’orizzonte il dissolvimento del Regno delle due Sicilie - Garibaldi era sbarcato in Sicilia sull’onda dell’entusiasmo di un popolo stanco delle ingiustizie e che sperava nella futura ridistribuzione delle terre - la necessità di accedere...

La TILE Entertainment vince con “Tu m’uccidi, o crudel!” di Giovanni Calvino il premio come miglior corto al Gran Galà del cinema e della fiction

Sul set Franco Iavarone, Gianni Ferreri, Patrizia Di Martino,  Marianna Mercurio , Dalal Suleiman e Roberto Pappalardo Franco Iavarone La rievocazione grottesca di un omicidio famoso: quello del duca d’Andria, Fabrizio Carafa, sorpreso assieme all’amante, la bellissima Maria D’Avalos, da suo marito Gesualdo da Venosa. Il celebre madrigalista, una delle personalità più importanti nella storia della musica di tutti i tempi, finse di partire per una battuta di caccia, appostandosi invece nei pressi dell’alcova, a Palazzo San Severo in piazza San Domenico Maggiore, forse colpendo di persona con furia gli amanti, forse mandando i suoi sicari a perpetrare il duplice delitto.  “Tu mi uccidi, o crudel”, questo il titolo del corto di Giovanni Calvino, che rievoca i fatti con un piglio del tutto personale e originale, si è aggiudicato il premio come miglior corto al Gran Galà del cinema e della fiction, che si è svolto prima alla multisala Metropolitan di Napoli e, poi, ...

PARETE BIANCA VIII edizione, la kermesse dedicata all’arte

Prenderà il via giovedì 8 novembre alle 20:30 l’ottava edizione di Parete Bianca, la kermesse dedicata all’arte organizzata dall’associazione culturale Parole Alate presso il caffè letterario “Le scuderie di Villa Favorita” di Ercolano. Sotto la direzione artistica di Giusi Solaro, si rinnova un appuntamento divenuto, negli anni, una vera e propria vetrina per gli artisti campani che avranno la possibilità anche quest’anno di esporre le proprie opere nelle sale del prestigioso caffè letterario e di diventare protagonisti, ogni giovedì, di una serata a loro dedicata. Non cambia la formula con un poker di artisti che, per quattro giovedì, avranno la possibilità di mostrare il frutto del proprio lavoro e di farsi conoscere durante una serata a loro dedicata. L’anteprima di questa “chiacchierata con l’artista” sarà affidata, come nelle passate edizioni, alla squadra di “Fish eye”, il programma dell’emittente web Radio Stonata, che realizzerà uno speciale ogni lunedì alle 22:00....

Hai una storia nel cassetto? Diventa autore di My feeling, la nuova collana digitale di Kairós Edizioni

  Hai una storia nel cassetto? Diventa autore di My feeling, la nuova collana digitale di Kair ós Edizioni My feeling   è una collana di narrativa digitale, pubblicata nei principali formati ebook in tutte le librerie online. Pronta per essere letta ovunque ti trovi, su smartphone e tablet, qualunque sia il tuo stato d’animo:   Romantico , Ironico , Erotico…   Invia la tua proposta editoriale che rientri in uno di questi tre filoni.  Il documento deve essere inoltrato a  myfeelingkairos@gmail.com  in formato word non superiore alle 200.000 battute, corredato di sinossi e di una tua breve bio. Se il romanzo colpisce positivamente la redazione, sarai contattato per una proposta di pubblicazione. Se entro due mesi non avrai ricevuto risposta, vuol dire che il tuo libro non rientra fra i selezionati per la collana. I testi scelti saranno sottoposti a editing, a correzione di bozze e a campagne lancio di promozione, attraverso comunicati stampa, r...

Alla manifestazione "Iris Fashion Show" di Palma Campania, targa-premio per il noto poeta Antonio Spagnuolo.

  Servizio del sociologo e scrittore Maurizio Vitiello Antonio Spagnuolo ha ricevuto una targa-premio a Palma Campania, durante la manifestazione "Iris Fashion Show", che ha suscitato vivo interesse, pilotata da Rosa ferrante, Presidente dell’Associazione Culturale Naturae.  Prosegue la sua attività poetica nello studio di Napoli elaborando poesie dal ritmo musicale e con una certa persuasiva dinamicità. Fortemente interessato alle complessità contemporanee sviluppa una poesia capace di suscitare forti emozioni. Le sue stesure poetiche sono rivolte all'analisi della conoscenza dell’assenza. Da segnalare l’ultima raccolta, prodotta da Oèdipus edizioni, pubblicata nell’agosto 2021,  “Ricami dalle frane”, davvero intensa e con esplodenti vertigini.   © RIPRODUZIONE RISERVATA