Inaugurazione venerdì 4 luglio 2025, alle ore 17.30, a cura di Maurizio Vitiello, dell’esposizione “Segmenti Contemporanei” per la Collezione Comunale di Parolise
Di Maurizio Vitiello
Il catalogo sarà in distribuzione.
SCHEDA DELLA MOSTRA, a cura di Maurizio Vitiello
L’arte contemporanea può essere fruita ovunque, anche lontano dai circuiti
deputati, quali musei, gallerie, piazze e etc. ... o in altri centri nevralgici
culturali. Diffondere la possibilità di leggere “segmenti contemporanei” di
più artisti è un bene per le comunità disseminate sul nostro territorio
regionale. La collettività, così, può essere ‘toccata’ dai linguaggi visivi.
L’arte ha in sé forze attrattive e di meditazione. Chi è felicemente sulla
scena, da tempo, ha esplorato il “senso del mondo” e le sue declinazioni. Promuovere
e introdurre artisti storicizzati e giovani e promettenti artisti diventa passo
significativo di conoscenza. Chi opera nel panorama artistico nazionale e anche
internazionale comunica a tutti e, quindi, perché non raccogliere istanze
attuali, proiettate nel futuro, e rimetterle in gioco a platee laterali, ma non
periferiche. Le periferie e i centri sono lati di accensioni di sapere. Le
ricerche visive oggi spaziano dalle basilari pittura e scultura anche nel campo
della fotografia, dell’illustrazione, dell’editoria sull’immagine del
territorio, della “digital art” sino alle elaborazioni programmate con
l’intelligenza artificiale. Figurazioni e astrattismi combinano sempre nuove
immagini che derivano dalla disamina del quotidiano, che diventa, poi, storia. Gli
artisti invitati, che hanno risposto con grande ed estrema disponibilità, hanno
lavorato su annotazioni del mondo in senso periscopico e lo hanno ‘ristretto’
in visioni eclettiche e in versioni multidisciplinari. C’è chi ha privilegiato
versanti del figurativo nelle sue più ampie accezioni sino alle plurime
dimensioni ed estensioni degli astrattismi. Respiri eleganti, materici segni,
appaganti segnacoli, esaurienti segnature sono ‘precipitati’ in soluzioni
abbreviative. Il mondo dell’arte non si è mai fermato, e non si ferma. Il dialogo continua, per fortuna. Al di là di
un mondo enormemente problematico e sempre più conflittuale, gli artisti e le
artiste si ritrovano e continuano a colloquiare. Nella sperata e giusta
prospettiva di una prosperità, al momento a balzi, scatti e salti, e di una
proiezione di pace, ma sempre più in visione telescopica, l’arte riafferma necessità
esistenziali. “La république des arts” forma una “coscienza del
mondo” e sfida il nostro tempo, perché appoggia e rinforza orientamenti e
regola le nuove frontiere espositive. Il terreno delle arti visive
contemporanee, tra storicizzati ed emergenti, è campo agito e mette in
discussione posizioni di merito. Conversare è sempre conveniente quanto il
riuscire ad alimentare una giusta teoria di testimonianze visive con
riferimenti critico-sociali, da cui trarre sostanze vivificanti per porsi
all’attenzione di un esteso pubblico. Leggere l’arte contemporanea è atto
sensibile per comprendere le coniugazioni di codici diversi. Tratti e segmenti
significativi si pongono come filtri coscienti d’interpretazioni individuali,
dall’astratto al figurativo, dall’informale al surreale, da opzioni di “digital
art” alle sperimentali e speculative elaborazioni in “IA”. L’aperto spaccato
espositivo, qui esposto, col suo spettro di venti estratti interpretativi segnala
percorsi e approfondimenti. Le variegate e plurime tessere visive
contestualizzano diverse matrici geolinguistiche, perché sono presenti artisti
e artiste di varie regioni italiane, nonché tre artiste straniere, una
messicana, una bielorussa e una rumena e un artista messicano. E quest’iniziale
collezione a Parolise è azione di rilancio e sostegno per non obliare il passato
e distinguere segni futuri con tutti i suoi articolati dubbi e complessi interrogativi.
Questo ventaglio di presenze artistiche è un sensibile lido di accoglienza,
nonché reattiva sponda di resilienza. Le profilazioni estese della creatività
sono corroborate da legittime novità sperimentali, stimolanti algoritmi di
passioni, innegabili interessi simbolici, variegate opzioni da “divertissements
metaforici”, considerevoli pensieri allegorici, disciplinate e innovative
originalità, brillanti rimbalzi estetici. Questi operatori e queste operatrici
risultano abili “viaggiatori dell’anima”, che consegnano multiple “identità
del mondo”, sempre più “glocal”.
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