di Pino Cotarelli
Un viaggio per riaffermare il grande valore della
“memoria” che riesce a perpetuare la vita oltre l’essere umano stesso. Focalizzare
i luoghi dove ci si riconosce, dove si è vissuti; posti legati a fatti salienti
della nostra vita, che ci hanno colpito particolarmente, dove non si riesce a
passare senza sentirne le sensazioni, riviverne le emozioni, avvertirne addirittura
ancora i profumi di un passato che riaffiora ancora inaspettato. Dove sembra riapparire
un amore, un collega di lavoro, di studio, un familiare. Luoghi che possono
apparire diversi da come li avevamo vissuti in età adolescenziale, persone che
rivediamo ormai in età avanzata che ci inteneriscono. Ricordi che si possono presentare
nella tragicità con cui sono stati vissuti, ma anche con la piacevolezza che ci
ha cambiato la vita. Un’idea vincente che “Agorà ombre e storia nelle
piazze di Napoli I”, il testo curato da Francesco Divenuto, Clorinda
Irace e Mario Rovinello, edito da “la Valle del Tempo” (€16,00, pag.288). sviluppa
nei racconti fatti, con scorrevolezza, delicatezza e lucidità, dagli autori: Barbara
Abatino, Sergio Attanasio, Guido D’Agostino, Vega de Martini, Silvio de Majo,
Riccardo de Sangro, Luciana Di Lernia, Patrizia Di Meglio, Francesco Divenuto,
Donatella Gallone, Clorinda Irace, Marisa Lembo, Maria Rosaria Nappi, Gennaro
Oliviero, Massimo Rippa, Salvatore Ronga, Mario Rovinello, Maria Sirago,
Maurizio Vitiello. Un primo testo che anticipa l’esigenza di una necessaria continuità
che proseguirà negli altri volumi previsti. Il libro sarà presentato domenica
12 dicembre 2021, alle ore 11.00, a Il Giardino di Babuk, via
Giuseppe Piazzi 55 – 80137 Napoli, col saluto di Gennaro, gli interventi di Francesca
Rinaldi e Ilia Tufano e la presenza degli autori e dei curatori. L’evento che si
terrà all’aperto, in caso di maltempo sarò trasferito in una sala interna.
Necessario DPI e GREEN PASS.
Introduzione dei curatori:
«Riannodare i propri ricordi, ritornando ad
episodi lontani, ha comportato anche scelte; ossia individuare un luogo
particolare, teatro di un avvenimento, reale o immaginato, che credevamo
perduto e che, improvviso, riaffiora alla memoria. Nessuna scelta è stata
casuale; ad ognuna è legata una parte importante, o anche un solo giorno, della
propria vita, persi nel tempo e che, per uno strano gioco della memoria,
inaspettatamente, riaffiorano: una mattina con un genitore, l’incontro con un
amore anche non dichiarato, un collega di studi o di lavoro, tutto è lì davanti
a noi come se il tempo trascorso fosse per incanto annullato. Più spesso, per
la verità, sono i luoghi che trasmettono la malia dei ricordi: la casa di un
avo dove si è trascorsa un’infanzia felice, il quartiere dove si è nati, il
luogo dei propri studi. In questo caso ognuno è ritornato ad una particolare
zona della città: piazze e strade con monumenti e storie secolari ma anche un
piccolo slargo, appena una piega del tessuto urbano dove la nostra memoria è
rimasta impigliata, trattenuta da un evento che, negli anni, ha conservato
intatta la sua importanza, il suo ricordo»
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