Nota a cura di Rita Felerico
Il libro Il sibilo
dello zafferano di Dalila e l’ultimo album Vicaria di Valerio hanno
dato vita ad un incontro che ha suscitato un sentito interesse da parte della
numerosa platea e creato una magica atmosfera ricca di emozioni e suggestioni;
un incontro fra parole e musica, una contaminazione di linguaggi, come afferma
Patrizia, che ha creato ponti di ascolto e di condivisione fra le due sponde
del Mediterraneo.
Autrice di numerose
sillogi poetiche tradotte in varie lingue – fra cui il mandarino e lo svedese –
ideatrice di eventi, letture poetiche, della carovana della poesia, che tentano
di diffondere la cultura anche nei luoghi più sperduti dei Paesi poveri, con alto
livello di analfabetismo, Dalila è espressione del significato più alto della
poesia, intesa e vissuta come stile di vita, uno sguardo a 360gradi sul mondo.
Il suo libro, come dice
l’autrice berbera, in realtà è tre libri: le poesie in italiano, le poesie in
arabo e le foto delle opere – create ad hoc per lei - di un famoso artista di
Babilonia, Muayad Mushin, cariche di dolore e di volontà ribelle,
tanto quanto basta per sperare in un mondo migliore. “…..ricordalo agli
incuranti../quando non ci sarà rimorso / oh deserto accerta la verità/ denunciando
l’inganno, / strappando con orgoglio la tesi dell’illusione “(da Oh Sahara).
Viene dal teatro Valerio,
che ha poi scelto la musica come sua espressività artistica; questo suo ultimo
album si collega alla tradizione musicale partenopea e alle tradizioni
religiose, folkloriche della nostra terra unendo le note e i suoni dei Paesi
che si affacciano sulle sponde mediterranee in un solo linguaggio.” Ci sono
due Napoli: una figlia della luce, un’altra ‘dimenticata’, che si nasconde
nelle pieghe e nelle ombre dei suoi vicoli.. E’ questa Napoli che ho voluto
raccontare in questo album. La Napoli degli ultimi, degli umili, degli
emarginati, dei dimenticati”, così scrive Valerio nella terza pagina di
copertina.
Interessante,
partecipata, trascinante la lettura di Clara Bocchino che ha
interpretato in lingua napoletana due testi di Valerio, Tutto e niente e
Core mio, e le poesie che Dalila ha letto in arabo, il cui suono, anch’esso
musica, ha affascinato tutti i presenti.
Si potrà vivere un po'
della serata attraverso le foto e i video di Pino Cotarelli.
VIDEO:
FOTO:
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